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La madre di Whistler

La madre di Whistler del 1871, conosciuto con il titolo originale di Arrangiamento in grigio e nero, ritratto n. 1, è uno dei ritratti più famosi dell’Ottocento. Ed è conservato in uno dei musei che non smetto mai di visitare ogni volta che torno a Parigi, il Musée d’Orsay

Il soggetto dell’opera

In primo piano la protagonista dell’opera: la madre dell’artista americano James McNeill Whistler. Molto pensierosa, la donna siede in una posa rigida, mentre le sue mani stringono un fazzoletto di pizzo bianco.Ha i capelli grigi raccolti e i suoi vestiti neri le avvolgono tutto il corpo. 

La sensazione generale che si percepisce è quella di grande austerità. Questo per via della combinazione dei colori tenui dello sfondo e del nero di impatto dei vestiti. Ma anche per via delle linee verticali e orizzontali che definiscono i pavimento, la tensa, la sedia e le cornici. Eppure, nonostante questo senso di severità, traspare anche un senso di empatia e di fragilità della donna. La madre dell’artista, Anna McNeill Whistler (1804–1881), infatti rimane vedova nel 1849. Lascia l’America nel 1863 per fuggire dalla guerra civile e si trasferisce a Londra per vivere con suo figlio. Ha una storia che la rende una donna forte e al tempo stesso provata. E anche per questo motivo, quest’opera è diventata il simbolo della donna austera ma dolce e umana.

Il movimento dell’arte per l’arte

Alcuni anni dopo il trasferimento a Londra, Whistler inizia ad usare termini musicali nei titoli dei suoi dipinti. Ad esempio utilizza sinfonia, notturno o, come in quest’opera, arrangiamento. Questo esprimeva per lui la convinzione che la pittura fosse più interessata alle qualità formali – linee, forme, colori – che al soggetto. Altri artisti dell’epoca condividevano questo punto di vista, e così Whistler diventa il portavoce più influente della dottrina che diventerà famosa come “arte per l’arte”. Ne diventa uno dei protagonisti per via del suo magnetismo personale e del suo modo di parlare. 

La serie di ritratti Arrangiamento in grigio e nero

Arrangiamento in grigio e nero, n. 1 viene esposto per la prima volta alla Royal Academy di Londra nel 1872. Inizialmente il comitato di selezione lo respinge. Ma Sir William Boxall, direttore della National Gallery di Londra e amico di Whistler, usa la sua influenza per farlo accettare. 

In generale, il ritratto non viene accolto con entusiasmo. Ma ha anche degli ammiratori, in particolare lo scrittore Thomas Carlyle. Carlyle pensa che quest’opera abbia un’enorme originalità. E decide così di commissionare a Whistler un suo ritratto. Viene intitolato come in una serie Arrangiamento in grigio e nero, ritratto n. 2 e viene eseguito tra il 1872 e il 1873. Nel 1891, viene acquistato dalla città di Glasgow in Scozia, diventando il primo dipinto di Whistler a essere acquisito da una collezione pubblica. Questo diventa un punto di svolta nella carriera di Whistler. Lo stesso anno infatti il ritratto de La madre di Whistler viene comprato dallo stato francese, che lo aveva fatto diventare nel frattempo un cavaliere della Legione d’Onore nel 1889.

La madre di Whistler. I dettagli dell’opera

La donna di profilo è La madre di Whistler

Whistler ha rappresentato la madre di profilo. Questa forma di rappresentazione era molto usato dagli artisti del Rinascimento. Ed era rimasta molto diffusa solo in alcune tipologie specifiche di rappresentazione come le monete e medaglie. Ma era raramente utilizzata nella pittura di ritratto convenzionale nell’Ottocento. Questo particolare del rappresentare la madre di profilo, tuttavia, stabilisce il rigore formale dell’immagine. Inoltre, l’utilizzo del pizzo bianco incontro con l’abito nero del profilo ricorda il lavoro di Frans Hals, un pittore olandese del Seicento, che Whistler amava molto.

La sedia e il poggiapiedi

Questo è l’unico oggetto della scena che non ha una forte geometria fatta di linee verticali, orizzontali e spigoli. La storia racconta che il ritratto de La madre di Whistler inizialmente dovesse essere in piedi. A causa però della anzianità della donna e di una recente malattia, la madre non riusciva a stare in piedi per ore. Così per alleviare la fatica Whistler la rappresenta seduta e le agevola il lavoro di modella, che richiedeva già molta pazienza. 

L’artista inoltre, inserisce nella rappresentazione anche un poggiapiedi che da un senso di familiarità all’immagine. Il poggiapiedi infatti serve ad alleviare la fatica della madre, ma metaforicamente riduce anche la pesantezza del blocco nero creato con gli abiti della donna. Attraverso una analisi ai raggi X dell’opera si è scoperto che l’altezza del poggiapiedi e molti altri particolari dell’opera erano inizialmente differenti. L’artista infatti prima di trovare una versione definitiva sembra aver provato varie posizioni per le braccia e le ginocchia della madre. 

Le mani e il fazzoletto

Rappresentare le mani in un ritratto non è mai stato un lavoro semplice per nessun artista. Pratica comune è sempre stata quindi quella di occupare le mani del soggetto con un oggetto. Far stringere un guanto, un’arma o come in questo caso un fazzoletto è un trucco usato dai pittori per poter rappresentare solo una porzione di mano e impegnare il protagonista e lo spettatore. e in quest’opera, oltre il viso della donna, la mano è la porzione di opera più dettagliata. 

L’opera nell’opera

Sul muro della casa alle spalle della donna Whistler rappresenta una stampa incorniciata. Si tratta di una delle sue stesse opere: Black Lion Wharf del 1859. L’incisione viene pubblicata nel 1871 come parte di una serie intitolata Sixteen Etchings of Scenes on the Thames. E contribuisce a suo modo a stabilire la reputazione di Whistler come incisore. L’artista viveva, infatti, vicino al Tamigi e il fiume era uno dei suoi soggetti preferiti.

La tenda sulla sinistra

La tenda sulla sinistra de La madre di Whistler è decorata con un motivo floreale, che ricorda l’arte giapponese che Whistler amava molto. Il Giappone era rimasto isolato dagli altri Paesi nel mondo fino al 1853, così a partire dalla fine dell’isolamento a metà dell’Ottocento comincia ad avere una forte influenza sulla cultura e sul gusto occidentali. Molti artisti europei cominciano ad ammirarne la cultura e la tradizione artistica e alcuni di questi, come Whistler, diventano anche dei collezionisti di arte giapponese e ne includono piccoli particolari nelle loro opere. 

I contrasti di colore ne La madre di Whistler

Whistler era particolarmente attento ai valori tonali dei colori delle sue opere. E qui raggiunge un equilibrio perfetto di luce e buio. Gli piaceva creare effetti di colore sottili e discreti. Inoltre, grazie al colore creava una superficie piatta dell’immagine, piuttosto che una profondità tridimensionale. Questo tipo di attenzione e tecnica ha contribuito notevolmente a creare le condizioni da cui è emersa l’arte astratta. Ed è per questo che l’arte di Whistler era anche radicale.

La tecnica di realizzazione de La madre di Whistler

Whistler era un perfezionista autocritico e ha sempre lavorato molto lentamente. Spesso lasciava dipinti incompleti o addirittura li distruggeva quando non riuscivano a soddisfare i suoi rigorosi standard. 

Altre volte, ha raschiato via la vernice o l’ha strofinata sulla tela in modo da poter ricominciare. Sorprendentemente, tutto questo processo così laborioso non è visibile ad occhio nudo sulle sue opere finite. Whistler applicava spesso una vernice molto sottile ma variava molto il suo utilizzo. E i passaggi leggermente spazzolati coesistono spesso con tocchi più ricchi e cremosi. Nel ritratto di sua madre, il viso insieme alla mano ricevono un trattamento più dettagliato di ogni altra cosa. Mentre il copricapo in pizzo e il fazzoletto sono dipinti con pennellate un po ‘più secche rispetto al resto dell’immagine.

L’uso di termini come sinfonia nelle opere

Una delle opere più famose di Whistler è il ritratto di una ragazza in bianco contro una tenda bianca. Questo lavoro ha contribuito a stabilire il nome di Whistler quando viene mostrato al Salon des Refusés nel 1863. Raffigura la sua padrona di casa dell’epoca, Joanna Hiffernan. Whistler originariamente aveva intitolato il ritratto La ragazza bianca, ma è stato grazie ad un giornalista francese che è stato introdotto il termine sinfonia. Riferendosi a quest’opera infatti l’ha definita una “sinfonia del bianco”. E Whistler senza farsi scappare l’occasione ha adottato l’idea, aggiungendo le parole al titolo e usandole anche per altre opere.

James McNeill Whistler. La storia dell’artista

Whistler ha condotto una vita da vero cosmopolita. Nasce in America ma vive anche in Russia da ragazzo e trascorre gran parte della sua carriera a Londra e Parigi. Trascorre perfino un periodo in Italia, a Venezia. 

È diventato una delle figure più note nei circoli artistici e letterari di Londra, in parte a causa del suo talento, ma anche per la sua intelligenza e per l’amore per le controversie. Molti critici hanno spesso pensato che il suo lavoro fosse suggestivo ma sembrasse incompiuto. Tanto che nel 1877 Whistler fa causa a uno di loro, e non ad uno qualunque ma al critico inglese più famoso della storia dell’arte: John Ruskin. Whistler vince la causa, ma le spese legali lo portano alla bancarotta nel 1879. Tuttavia, si riprende recupera anche la sua reputazione. 

Alla fine della sua vita, è stato molto onorato. Oltre ai suoi dipinti, principalmente ritratti e paesaggi, ha prodotto numerose incisioni che lo hanno reso un degli artisti più interessanti dell’Ottocento in Europa.

Copertina: James Abbott McNeill Whistler, La madre di Whistler (Arrangiamento in grigio e nero, ritratto n. 1), 1871, Musée d’Orsay, Parigi.

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