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Gustav Klimt e il periodo dorato

Gustav Klimt e il periodo dorato, attraverso uno dei quadri che più lo caratterizzano.

È il 1897 quando un gruppo di artisti europei a Vienna decide di rompere le regole dell’arte e promuovere un stile nuovo. Lo chiamano Secessione viennese e le loro mostre cominciano fin da subito a creare scandalo ed essere considerate oltraggiose.

Il movimento viene fondato da Gustav Klimt, che dichiara di voler cambiare la storia e di voler unire insieme pittura, scultura, architettura e arti minori. In questi anni, all’inizio del XX secolo, Vienna insieme a Parigi è il centro culturale d’Europa e un magnete per musicisti, artisti e letterati. E con un nuovo pensiero libero arrivano presto anche scandalo e conflitto.

È la Vienna dei grandi pittori ma anche degli imprenditori illuminati che li finanziano. E la protagonista del quadro di oggi è proprio una di loro: Adele Bloch Bauer.

Ritratto di Adele Bloch Bauer I di Gustav Klimt. L’opera

Gustav Klimt dipinge il ritratto di Adele Bloch Bauer nel 1907 insieme ad altri quadri commissionati dalla famiglia ebrea Bloch Bauer, in due dei quali Adele è protagonista. Il dipinto viene però rubato dai nazisti durante la Seconda Guerra mondiale, con la scusa del pagamento di alcune tasse arretrate da parte della famiglia ebrea.

Adele è ritratta di fronte in piedi, con le mani unite e immersa nell’oro. Il suo sguardo è perso nel fissare chi la guarda e la donna indossa gioielli luminosi.

Nonostante il fondo oro tipico di altre opere famose di Klimt come il Bacio o la Giuditta, questa volta la figura sembra essere in una stanza dal pavimento verde dando quindi l’idea di prospettiva e di un’ambientazione specifica al quadro. Sarà considerato l’ultimo dei quadri dorati e quindi la conclusione ultima di “Gustav Klimt e il periodo dorato”.

Sulla sinistra una parete d’oro, mentre sulla destra si trova Adele avvolta in un vestito fatto d’oro e di forme di occhi. Questi occhi si ripetono decine e decine di volte, moltiplicandosi e rendendo un disegno reale in realtà completamente astratto.

Questa è l’idea di Klimt di voler unire pittura e arti minori, disegno e decorazione. E ci riesce, davvero bene.

L’azione legale

Adele non è l’unica donna dipinta da Klimt nelle sue opere. Le famiglie benestanti della Vienna di fine Ottocento gli commissionano tantissimi ritratti, ma di certo Adele è speciale.

L’hanno definita la Monnalisa dell’Austria e la sua storia non si ferma con la realizzazione del quadro. Adele, infatti, moglie di un ricco imprenditore dello zucchero austriaco muore giovanissima di meningite nel 1925, prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Il quadro rimane al marito e alla famiglia, ma viene poi confiscato dai nazisti fino ad arrivare nella collezione del museo del Belvedere di Vienna.

Viene esposto qui per moltissimi anni, fino al 2006 quando viene restituito a seguito di una battaglia legale tra Austria e America alla legittima proprietaria, la nipote di Adele: Maria Altmann. Maria è una donna ebrea scappata in America dalla deportazione che è riuscita a rifarsi una vita grazie al marito cantante lirico e al commercio del cashmere. Un altro discendente ebreo di emigrati aiuta la Altmann nella sua missione di recuperare le opere di famiglia: il nipote del compositore Arnold Schönberg.

Woman in gold. Il film

Il dipinto di Adele e la causa legale di Maria sono stati protagonisti di un film dal titolo Woman in Gold, di cui ho parlato nel mio post su i 5 film per amanti dell’arte. E la storia di queste donne e del quadro che le unisce a me ha colpito tantissimo. Attraverso la narrazione dei crimini di guerra si prendono le parti della Altman contro il governo austriaco perchè viene sollevato il tema della fruizione pubblica contro l’appartenenza dell’opera d’arte alla collezione privata.

5 film per amanti dell'arte. Woman in gold con Ryan Reynolds

5 film per amanti dell’arte. Woman in gold con Ryan Reynolds

Il quadro infatti, una volta vinta la causa dalla nipote di Adele è stato venduto in America al miliardario Ronald Lauder che lo ha pagato 135 milioni di dollari. Così è entrato nella storia per un altro motivo: il primato per 4 mesi come quadro più costoso al mondo. Adesso l’opera si trova alla Neue Gallery di New York dove rimarrà si pensa poiché è stato ceduto alla sola condizione che Adele possa essere esposta nella collezione permanente per sempre.

Ritratto di Adele Bloch Bauer I di Gustav Klimt. La donna in oro

Se volete andare a trovare la “donna in oro” come è stata definita dai tedeschi per nascondere le sue origini ebraiche vi basterà quindi organizzare un viaggio a New York. Come dovranno fare tutti gli austriaci che l’hanno salutata con dispiacere quando ha lasciato il Belvedere di Vienna. Sono stati realizzati per lei infatti dei cartelloni pubblicitari che la salutavano così “Ciao Adele”.

E io li capisco perchè anche per me il Ritratto di Adele Bloch Bauer è uno dei dipinti più belli della storia dell’arte e la mia opera preferita di Gustav Klimt. E non mi sarebbe dispiaciuto forse vederlo al Belvedere, dove sono stata tante volte quando un paio di anni fa per vari motivi Vienna era una meta fissa dei miei viaggi. Per me il Belvedere infatti è un punto di riferimento della città per due motivi. Il primo è che riesco da lì ad arrivare ovunque senza usare Google maps e il secondo che conserva capolavori meravigliosi. Quindi se avete in programma un giro a Vienna questo vi consiglio di inserirlo nella lista dei desideri.

Belvedere Vienna

Belvedere di Vienna

Immagine di copertina: Gustav Klimt, Adele Bloch Bauer I, 1907, olio, argento e oro su tela, 140×140 cm, Neue Gallery, New York (pubblico dominio)


5 film per amanti dell’arte

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