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William Blake e le sue opere. Il post di oggi è dedicato a uno degli artisti inglesi che ha fatto la storia del Romanticismo in arte e poesia alla fine del Settecento: William Blake.

Ho da poco visitato la mostra dedicata i suoi lavori alla Tate Britain di Londra e per la prima volta ho visto dal vivo le sue opere quasi surreali che mi hanno colpito per originalità e spiritualità.

William Blake è noto per aver realizzato lavori legati alla sua fede religiosa e ai suoi problemi esistenziali. Molte delle sue opere sono considerate una risposta alle sue ossessioni religiose, che lo hanno tormentato per tutta la vita. E infatti credeva fortemente nella distinzione tra bene e male e di essere al tempo stesso un Cristiano devoto. In realtà la sua era una visione personale e surreale della cristianità, spesso non accettata dai contemporanei. 

William Blake e le sue opere. Formazione

Blake nasce qui a Londra alla metà del ‘700 da una famiglia di negozianti di Soho che lo incoraggia a seguire le proprie passioni fin da bambino. Frequenta fino a 14 anni una scuola di disegno per poi iniziare un apprendistato come incisore in una delle famiglie di incisori inglesi più famose nella storia, quella di James Basire. 

La tecnica dell’incisione prevede la copia di un’immagine attraverso il taglio di linee sottili su una lastra di metallo in modo che questa immagine possa essere stampata e riprodotta più volte. E Blake ama la precisione necessaria per questo lavoro.

A causa del fatto che le sue opere sono così differenti da quelle dei contemporanei molti credono che sia stato un artista non educato ai canoni classici dell’arte. In realtà non è così. Blake si allontana infatti consapevolmente fin dagli inizi della sua carriera da artista dalle scelte convenzionali dell’arte di quel periodo. Vuole creare uno stile unico e personale. 

Si racconta ad esempio che il maestro Basire lo mandasse da ragazzino fuori dallo studio per andare a disegnare dal vero le architetture della città di Londra solo perchè gli altri apprendisti non lo volevano intorno. Invece si è scoperto con il tempo che questo esercizio di stile era importante per Blake che amava disegnare e trascorrere così il suo tempo. 

William Blake alla Royal Academy of Arts di Londra

Dopo 7 anni di apprendistato da incisore, William Blake si iscrive alla Royal Academy of Arts. L’esperienza in Accademia verso la fine del ‘700 è una di quelle che cambia davvero un artista. I modelli di moda in questo periodo sono la scultura greca e romana. E le caratteristiche da sviluppare nelle proprie opere: l’ordine e la perfezione. 

Ma tutto questo è molto lontano dagli interessi di Blake che desidera invece creare una propria visione dell’arte molto più vicina al Gotico che al classico. Spesso si trova a criticare i suoi insegnanti troppo presi da interessi personali di carriera. Ma unica eccezione è Henry Fuseli che condivide con lui l’idea di creare opere che siano legate al soprannaturale e allo spirituale. 

La tecnica dell’incisione. Relief etching

Blake da vero artista-genio del periodo prova ad innovare l’arte anche dal punto di vista tecnico non solo ideologico. Così nel 1788 inventa una nuova forma di incisione che viene chiamata “relief etching”, una particolare incisione a rilievo. Questa gli permette di stampare a colori e di combinare i testi e le immagini. Ancora oggi l’esatto metodo di Blake rimane un mistero. Però si sa che lo utilizzava spesso, soprattutto da quando inizia ad avere una propria attività editoriale di stampatore. 

Blake utilizza questa tecnica per creare una serie di lavori visionari, libri in particolare. In queste opere i temi principali sono quelli morali e politici del tempo quindi la tratta degli schiavi, la rivoluzione sociale e culturale e la libertà sessuale. All’interno di queste opere Blake utilizza simboli e segni con significati precisi che allora purtroppo però non vengono né capiti nè apprezzati. 

William Blake e le sue opere

William Blake e le sue opere. Blake è anche un poeta e scrittore, una capacità che unita a quella del realizzare incisioni, disegni e acquerelli gli permette di raccontare la sua visione della società e il disgusto che prova verso le ingiustizie sociali del periodo. 

Le opere di Blake hanno spesso riferimenti alla Bibbia, a Shakespeare e alla poesia di Milton. Questo perché molte delle sue serie di acquerelli ad esempio sono stati realizzati su commissione. Blake per gran parte della sua vita ha lavorato in questo modo. Era libero di creare ciò che desiderava senza troppi limiti. E al tempo stesso poteva sostenersi economicamente. 

Uno dei suoi più importanti mecenate è stato Thomas Butt, un funzionario dello stato che lo ha supportato per anni arrivando a possedere una collezione di quasi 200 lavori di Blake. 

Un altro forte sostenitore è stato il poeta William Hayley che lo ha perfino accolto nella sua casa nel Sussex, ma con il quale l’amicizia si è completamente interrotta a causa di un litigio di Blake con un soldato che lo ha portato in tribunale. In questa occasione Hayley lo ha difeso ma da questo momento si sono interrotti i rapporti. Tutto questo lo porta a un periodo meno felice della sua vita da artista.

La mostra del 1809 e il ritorno

Con la sua più importante mostra del 1809 Blake vuole spiegare al mondo dell’arte inglese il suo punto di vista e scrive così il catalogo, che si rivela però un vero disastro. Le sue opere non vengono accettate e addirittura ridicolizzate. Così decide di non esporre per molti anni. 

Blake è un visionario. Le sue immagini sono così ricche di simboli e i suoi temi sono totalmente legati al Romanticismo. Preferisce la creatività alla ragione, la libertà alla repressione, il mantenere la propria individualità all’essere conforme alla moda del periodo. Le figure umane nelle sue opere sono spesso rappresentate con espressioni irreali, corpi muscolosi e in posizioni complesse. 

Dopo alcuni anni all’ombra Blake torna ad esporre e creare grandi capolavori negli ultimi dieci anni della sua vita. Questo grazie all’amicizia con un giovane artista John Linnell, per il quale realizza due serie di acquerelli che rimarranno nella storia: Gerusalemme e la Divina Commedia. E proprio il fatto che sia diventato un modello ideale per i giovani artisti degli inizi dell’Ottocento lo ha reso l’artista romantico inglese che conosciamo e amiamo oggi. 

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