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Viandante sul mare di nebbia del 1818 è una delle opere più romantiche di Caspar David Friedrich. Ed è conservata ad Amburgo alla Kunsthalle, la collezione di opere antiche, moderne e contemporanee della città.

Un uomo è in piedi sulla punta di una roccia. Da qui guarda un paesaggio alpino spettacolare. Un mare di nebbia da cui spuntano le cime delle montagne. Verrà chiamato il viandante, ma ancora non lo sa. E diventerà il protagonista di una delle opere più affascinanti della storia dell’arte. Io sono Clelia e oggi scopriamo Il viandante sul mare di nebbia del 1818 di Caspar Friedrich.

Devo confessarvi una cosa. Preferisco il mare! Non sono mai stata un’amante della montagna e ad essere sincera il mio problema non è con la montagna di per sé ma con il freddo. Probabilmente sarà dovuto al fatto che sono nata in una città in cui sole e mare sono le caratteristiche principali. Però con la giusta giacca un giro sulle montagne dipinte da Friedrich lo farei. 

E in fin dei conti il paesaggio dell’opera è molto simile al paesaggio che possiamo vedere dall’aereo quando siamo sopra le le Alpi o le altre grandi catene montuose. Le cime rocciose spuntano dal mare di nebbia che si dissolve e sullo sfondo si alza lontana una montagna  sopra la scena contro un cielo molto luminoso. 

Viandante sul mare di nebbia | Analisi

Il dipinto ad olio di Friedrich si basa su degli schizzi realizzati durante un viaggio in Svizzera. E la cosa fantastica è che questi schizzi datati e divisi per luogo fisico in diversi raccoglitori da Friedrich, anche se in parte andati perduti o semi distrutti hanno dato la possibilità di studiare quest’opera e la sua composizione. 

Siamo in Svizzera e la nebbia fitta nasconde ciò che si trova tra le montagne. E crea così un forte senso di mistero. L’uomo è in piedi proprio nel mezzo del dipinto e le linee orizzontali di rocce e pendii distanti guidano la nostra  attenzione verso di lui. È sorprendente il contrasto tra la sagoma scura dell’uomo in piedi sulla roccia e il bianco della nebbia nel cielo. L’artista ha creato così un’immagine dal forte impatto visivo, grazie alla composizione. 

Il viandante

La figura solitaria dipinta da Friedrich  ci da le spalle. Così rimane completamente anonima e guarda la scena davanti a lui. Dalla sua posizione, sembra calmo e immerso nel paesaggio da solo. Ma non vediamo il suo viso quindi possiamo solo immaginare la sua espressione o il suo atteggiamento nei confronti del paesaggio di fronte a lui.

In realtà non si tratta di qualcosa che accade spesso in arte. Prima di Friedrich pochi artisti avevano realizzato opere con un personaggio principale isolato e completamente di spalle. Un esempio però è l’Allegoria della Pittura di Vermeer. È quasi impossibile che Friedrich lo abbia visto perchè dalla morte Vermeer alla collezione di Hitler l’Allegoria della Pittura era letteralmente scomparsa però potrebbe aver influito su rappresentazioni successive che Friedrich (fridrik) ha potuto vedere. 

Infatti intorno al 1807 l’artista inizia a realizzare una serie di pere in cui il tema della figura di spalle immersa nel paesaggio è una specie di costante. Inizia con Il pescatore nel 1807 e il Monaco in riva al mare del 1808. Però in entrambi i casi la figura dell’essere umano è piccola rispetto al paesaggio e si vede solo in lontananza. Qualcosa cambia con due opere dello stesso anno. La prima è la Donna di fronte al tramonto e poi Il viandante sul mare di nebbia. In entrambi i casi la figura questa volta è di spalle, centrale e occupa gran parte del paesaggio. Esattamente l’opposto di quello che accadeva nelle prime due opere in cui si perdeva. 

Chi è il viandante nel Viandante sul mare di nebbia?

Ma la domanda che probabilmente tutti ci siamo fatti è: chi è questo viandante e che ci fa sulla montagna? L’identità del viandante non è conosciuta ma sono state fatte parecchie ipotesi da molti storici dell’arte tedeschi. C’è chi pensa che si tratti di Goethe, lo scrittore e poeta. C’è chi invece grazie alla divisa verde scuro che il viandante indossa lo ha associato a un colonnello della fanteria sassone che ha combattuto la Guerra di liberazione e ne è stato vittima. E infine c’è chi vede la figura di quest’uomo in piedi sulla roccia più come una metafora del rapporto tra l’uomo e la natura. 

Si trova in piedi e in una posizione quasi eroica. Sta contemplando la scena davanti a lui. Ma il tutto può essere interpretato in molti modi: come simbolo del desiderio dell’uomo per l’irraggiungibile. Oppure come un’allegoria del viaggio attraverso la vita. Il lavoro raccoglie tutte insieme alcune delle idee romantiche sul posto dell’uomo nel mondo. Ad esempio, l’isolamento dell’individuo di fronte alle forze della natura. Per questo motivo, quest’opera è diventata un’immagine iconica dell’individuo romantico.

Il mondo per gli artisti Romantici è un mondo di forze interiori e della natura, che sono spesso distruttive e quasi sempre al di fuori della portata dell’uomo da controllare. E in contrasto con questa natura l’uomo è piccolo, vulnerabile e in pericolo. 

Viandante sul mare di nebbia. I dettagli dell’opera

Il mare di nebbia

Effettivamente la nebbia nasconde gran parte del paesaggio, stimolando in un certo senso la nostra immaginazione. E al tempo stesso nasconde la possibilità di vedere le montagne in lontananza, creando un senso di infinito. Riflette anche la luce del cielo, e dà al dipinto una sensazione inquietante e quasi ultraterrena.

Le cime delle montagne rocciose

Le cime delle montagne escono dalla nebbia come se fossero delle rocce che emergono dal mare. E poiché la nebbia nasconde il paesaggio più in basso, non abbiamo idea di quanto siano vicine o lontane le montagne. I minuscoli alberi appena visibili su alcune delle vette sono l’unica cosa che ci dà un vero senso di scala e di proporzioni. 

Ma anche su questo argomento i critici hanno avuto da ridire perchè i colori scuri dei vestiti del viandante lo fanno sembrare secondo alcuni sproporzionato nel contrasto con la luce brillante e i colori accesi della natura. Personalmente la trovo una delle più belle opere del Romanticismo e davvero in linea con le idee e le caratteristiche di questo movimento. Il tema principale delle opere di questo periodo infatti sono le emozioni.

Il Viandante sul mare di nebbia e il Romanticismo

Il Romanticismo è accolto e portato avanti dagli artisti che vogliono ridefinire la figura dell’uomo e il ruolo dell’arte in un mondo che sta affrontando grandi cambiamenti. Con la Rivoluzione francese del 1789 e l’avvento di Napoleone Bonaparte gli artisti europei sentono la necessità di creare opere piene di ambiguità e chaos. Questo anche in risposta agli ideali dell’Illuminismo che volevano la scienza e la razionalità alla base della percezione del mondo. E in quest’opera è come se noi fossimo lì sulla montagna subito dietro il viandante e stessimo per provare le stesse emozioni. 

Caspar-David-Friedrich-Weg

E volendo si potrebbe anche fare dato che esiste un luogo nel bel mezzo della Svizzera chiamato Caspar-David-Friedrich-Weg in cui si può rivivere lo stesso tipo di paesaggio. Si parte con una passeggiata sul fiume Elba e intorno si possono vedere le stesse rocce e si è immersi nella natura. 

Caspar David Friedrich. Storia dell’artista

Ma per capire lo stile di Friedrich anche il contesto storico va considerato. Nasce infatti in una cittadina tedesca sulla costa del Mar Baltico e riceve una rigida educazione protestante. Sua madre e suo fratello muoiono entrambi da giovani e questo ha un notevole effetto su di lui. 

Dopo aver studiato a Copenaghen, si trasferisce a Dresda e qui entra in contatto con le ultime idee sulla letteratura e la filosofia romantiche. Nel 1807 comincia a dipingere ad olio. Le sue opere raffigurano sempre paesaggi molto suggestivi ricchi di forti sfumature anche spirituali o allegoriche. Dipinge paesaggi molto intensi di una bellezza quasi inquietante che cattura il potere della natura. E grazie alle sue opere diventa uno dei più grandi artisti romantici tedeschi dell’800. Ad esempio uno dei suoi dipinti, Croce in montagna ha suscitato molte polemiche a causa del modo in cui Friedrich riempie i paesaggi di significato religioso.

Viandante sul mare di nebbia. Storia dell’opera

La storia de Il viandante sul mare di nebbia  è davvero complessa. Prima di arrivare all’attuale collezione del Museo di Amburgo è stata nelle mani di diversi collezionisti privati e per lungo tempo è scomparsa. Viene realizzata nel 1818 e compare nelle memorie di un scienziato tedesco che visita spesso lo studio di Friedrich. 

Durante la seconda guerra mondiale è prima nelle mani di un collezionista ebreo e poi arriva in quelle di un avvocato tedesco. Un avvocato famoso per le sue scelte in arte, un collezionista dell’espressionismo tedesco e con una casa disegnata dall’architetto Mies van der Rohe. Ma non finisce qui. L’opera viene acquistata da una delle famiglie più ricche e potenti della Germania: gli Oetker. Un marchio famoso anche in Italia per aver inventato il lievito che usiamo per le nostre torte: la Cameo. E in questi anni viene dato all’opera il  titolo che conosciamo anche noi oggi Il viandante sul mare di nebbia

Nel 1961 il quadro finalmente viene presentato al grande pubblico nella galleria di un altro inventore di ingredienti per torte, in questo caso lo zucchero a cubetti e mi riferisco alla Tate Gallery di Londra del signor Tate. Dopo alcuni anni e un altro paio di proprietari il dipinto viene comprato per la Kunsthalle di Amburgo per 600,000 franchi. L’acquisto avviene nel 1970 su suggerimento del nuovo direttore del museo, secondo il quale nella collezione mancano dei pezzi che possano rappresentare al meglio la storia dell’arte fino a quel momento. E il quadro è esposto ancora oggi nella loro collezione permanente proprio con questo scopo.  

Viandante sul mare di nebbia. Curiosità

Se sei arrivato fin qui benvenuto nel #ARTECLUB per tutti gli appassionati d’arte che hanno voglia di scoprire qualcosa in più sull’opera o l’artista del giorno.

Per via della forza di quest’opera Il viandante sul mare di nebbia è diventato dagli ‘90 in poi, una delle immagini della storia dell’arte più utilizzata anche in contesti completamente diversi. 

Nel 1990 è stata scelta come immagine di copertina del tomo filosofico di Terry Eagleton L’ideologia dell’estetica. Il chè probabilmente sottolinea quanto sia iconica come immagine del Romanticismo anche dal punto di vista filosofico. 

Nel 1995 un’immagine modificata dell’opera è stata usata in un contesto completamente diverso. Come copertina di una rivista tedesca (Der Spiegel) per sottolineare i disastri della storia. Come se il viandante stesse guardando dall’alto tutto quello che succede intorno a lui nel bel mezzo delle atrocità della Seconda Guerra mondiale.

L’anno successivo come copertina di un vinile per una sonata di Schubert composta in pieno periodo Romantico nel 1822. Del resto più o meno il compositore e il pittore sono contemporanei. 

Poi ancora come poster in un fotomontaggio dal titolo “Entra pure, siamo aperti!” per un convegno della Associazione ufficiale degli scrittori tedeschi. E di nuovo come copertina di un album musicale dal titolo “Inno contro la volontà” di un gruppo rock tedesco. 

Infine nel 2011 la Germania ha emesso un francobollo da 55 centesimi nella sua serie sulla “Pittura tedesca” con l’opera di di Friedrich. Non so sinceramente chi li utilizzi ancora ma l’idea dal punto di vista della valorizzazione di un’opera in una collezione tedesca è carina. Soprattutto fa capire come un’opera così importante possa diventare il simbolo di una nazione ed entrare nelle nostre vite di tutti i giorni in mille modi diversi. 

Il viandante sul mare di nebbia rimane ancora oggi uno dei dipinti più affascinanti della storia dell’arte del periodo romantico.  

Se questo post ti è dai un’occhiata agli altri post e video sul canale Youtube dove troverai il racconto di altre opere d’arte famose nella storia. Ti consiglio inoltre di dare un’occhiata al mio post sul Romanticismo nell’arte oppure a quello sul 3 maggio 1808 di Goya.

Grazie e alla prossima!

Copertina: Caspar David Friedrich, Viandante sul mare di nebbia, 1818, olio su tela, Hamburger Kunsthalle, Amburgo


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