Metodi di studio e app appunti. Da dove iniziare? Ogni corso universitario ci pone davanti nuove sfide e difficoltà. Ma avendo gli strumenti e le tecniche giuste nessuna materia è impossibile da affrontare e da superare con un voto che ci soddisfi. Io sono Clelia e oggi vi racconto come ho affrontato la mia triennale in Storia dell’arte. E anche delle mie due magistrali in Arte e Economia dei beni culturali, passo per passo.
La premessa che voglio fare è che nel mio percorso universitario ho incontrato una grande varietà di materie, che richiedono metodi diversi. Da storia del cinema in triennale, per la quale ho passato ore davanti film di tutti i tipi. Tra cui la Corazzata Potemkin! A Gestione finanziaria in magistrale alla Cattolica. Una materia fatta di pochi concetti ma abbastanza complessi se non si è preparati in materie economiche. Nonostante questo ho comunque con il tempo leggermente modificato alcuni approcci e metodi in base alla materia. Che fosse un progetto di gruppo o un esame individuale, ho mantenuto certe tecniche in maniera costante e ve le racconto oggi.
Creare un gruppo di studio
Una tecnica che per me ha funzionato dal primo momento in università è stata quella di trovare il mio gruppo di studio. Pur essendo una persona abbastanza introversa non è stato difficile. Ho individuato le colleghe con cui scambiarsi gli appunti, leggere i libri e passare il mio tempo libero tra mostre e presentazioni di libri d’arte. E per me è stato fondamentale.
Come ho raccontato in un video sul mio canale Youtube infatti ho sempre preferito prendere appunti a lezione in digitale. La carta e la penna mi piacciono moltissimo ma mi rallentano troppo e non mi permettono di scambiare velocemente le informazioni. Una volta stabilito il programma di studio con le tre colleghe con cui andavo ovunque il metodo è stato il seguente. Dopo la lezione ci riunivamo nei momenti liberi per il leggere il libro insieme. A turno una leggeva, un’altra sottolineava e la terza creava delle finte domande da esame.
Il programma di studio con le colleghe
So che può suonare assurdo e all’apparenza una perdita di tempo e se ci ripenso sembra anche a me una follia. Ma ha funzionato alla grande soprattutto i primi tre anni. Il concetto è semplice. è inutile prendersi in giro, non tutte le materie o i libri ti entusiasmano allo stesso modo. E perdere la concentrazione nella prima lettura del libro è uno standard in alcuni casi quando si è da soli in biblioteca.
Invece, il fatto di avere il compito di leggere un capitolo ad alta voce per qualcun altro non ti fa interrompere mai la lettura. E all’opposto il compito di dover sottolineare o di dover prendere appunti chiari sia per te che per altri ti aiuta a mantenere la concentrazione. E soprattutto darti un senso di responsabilità.
Se dovessi cominciare oggi il mio gruppo di studio probabilmente non userei più le semplici email per scambiarci gli appunti. Proporrei alle mie colleghe di usare app come Asana. Si tratta di una piattaforma che permette di creare delle vere e proprie liste di attività. Crei dei tasks da poter dividere in progetti, e assegnare ad ogni membro del gruppo. Si possono anche caricare contenuti e condividere file. Oppure segnare delle scadenze per essere certi di non dimenticarsi di concludere degli appunti utili anche ai colleghi.
Metodi di studio e app per appunti sull’Ipad
E sul tema prendere appunti penso potrei scrivere un romanzo perché era la mia parte preferita dello studio. Ci sono oggi varie tecniche e teorie sull’apprendimento, alcune delle quali davvero efficaci. Il trucco secondo me è quello di trovare la propria tecnica e non mollarla mai.
Per uno studente di storia dell’arte gli appunti da dover prendere possono essere di due tipi. Legati ad un saggio quindi testuali o legati specificatamente alle opere quindi visuali. Per i primi parliamo di materie come ad esempio Museologia. E il mio metodo è sempre stato uno. Mettere insieme le parti principali dei libri di testo e le lezioni e creare una sorta di mini saggio digitale. Questo con tutte le informazioni sulla materia, comprese le finte domande da scambiare con le colleghe.
In casi specifici come questo di Museologia mi è tornato utile anche appuntarmi delle considerazioni dopo visite a mostre o musei. Così da poter discutere in classe con il professore. Poi ci sono materie come storia dell’arte moderna fatta si di date ed eventi ma anche e soprattutto di immagini. In quel caso per allenare il mio occhio critico ho sempre e soltanto lavorato direttamente sull’immagine. Che si tratti di scrivere e segnare con delle frecce sui laterali del libro o di scaricare la foto e di scrivere tramite l’app, il mio consiglio è sempre uno. Usare delle immagini in alta definizione per vedere bene colori, dettagli e simboli.
Le migliori app per gli appunti universitari
Da punto di vista app e programmi per gli appunti ho sempre preferito Pages a Word. Questo per via del fatto che si riescono a creare dei template molto più belli dal punto di vista visuale. Se si usa l’Ipad suggerisco di dare un’occhiata invece a OneNote. Permette gratuitamente di mescolare le parti di testo e gli appunti laterali scritti a mano. Per l’organizzazione degli appunti della lezione personali se non si condividono con altri si può usare Notion. L’iscrizione è gratuita ed è l’app che io stessa uso per organizzare i contenuti di questo canale.
Metodi di studio e app per appunti: seguire tutte le lezioni
Il prossimo consiglio è per te che sei in triennale. E che magari stai iniziando adesso ad affrontare alcune materie del corso in Storia dell’arte o Beni culturali. Segui tutte le lezioni. Creare prima dell’inizio del semestre un calendario con tutte le lezione delle materie obbligatorie o a scelta di sicuro ti aiuterà a organizzarti al meglio. E aiuterà a rendere produttivo ogni momento libero. Ci sono due situazioni che possono essere considerate fastidiose nel seguire le lezioni. La prima è che alcune materie potrebbero avere degli orari che si sovrappongono. Il mio consiglio in questo caso è di riunirsi fin dall’inizio dell’anno con un gruppo di colleghi che ha lo stesso problema. E se si può farlo presente al professore.
Molto dipenderà dalla sua disponibilità. Ma a volte se si è fortunati e si incontrano insegnanti gentili e disponibili si può anche avere successo. E a quel punto si può spostare le lezioni in maniera tale da non avere sovrapposizioni. E in ogni caso chiedere non costerà nulla.
Lezioni poco interessanti. Cosa fare?
La seconda situazione da affrontare è quella in cui le lezioni sono obbligatorie ma poco interessanti. è inutile negarlo non tutti i professori universitari ci faranno appassionare alle materie. A volte il loro modo di fare un po’ noioso e all’antica potrebbe farci perdere l’interesse per le lezioni e addirittura per la stessa materia. Ma mai arrendersi, in questi casi la tecnica migliore è quella di presentarsi a lezione e cercare di capire cosa davvero si può salvare di quel tempo. Vi suggerisco quindi fare domande o chiedere approfondimenti sugli argomenti che vi interessano di più o che potrebbero aiutarvi all’esame.
Capisco poi che ci sono dei casi in cui non è possibile frequentare le lezioni perché si lavora contemporaneamente o si hanno impegni personali. Anche a me è capitato con la mia seconda laurea e il consiglio che mi sento di darvi è quello di cercare colleghi disposti a condividere con voi gli appunti. Per poter ricambiare il favore e non approfittare soltanto si potrebbe ad esempio fare loro la cortesia di passare i riassunti di un libro.
Usare i tempi tra le lezioni per studiare
Tornando invece a suggerimenti più di organizzazione e meno tecnici, un’idea che mi sento di darvi è di sfruttare fin da subito i tempi fra le lezioni per studiare. Non ha senso frequentare le lezioni e rimandare la lettura dei libri alle ultime settimane pre esame. Si rischia soltanto di far crescere l’ansia e complicare lo studio. Non bisogna per forza usare ogni minuto fra una lezione e l’altra ma per i blocchi di due-tre ore conviene di sicuro.
Se invece avete solo 30 minuti ci sta di considerare i tempi di spostamento tra un’aula e l’altra, prendere un caffè con un collega e chiacchierare di altro. Del resto per me l’università è sempre stata anche e soprattutto questo. Però nel caso di un paio di ore di buco ci sono due scelte da fare: studiare da soli o in compagnia. Se si è da soli conviene andare direttamente in biblioteca dove con la musica e i propri appunti ci si concentra. Se si è in gruppo invece al contrario conviene cercare un’aula vuota e piazzarsi prima che te la fregano altri, no scherzo ma di sicuro avere dei posti fissi in cui riunirsi aiuta tantissimo.
Dividere le pagine di studio per argomenti
Un errore di metodo nel preparare le materie che ho fatto all’inizio della mia triennale è stato il seguente. Quello di dividere la lettura e lo studio delle materie per numero di pagine. Mi ricordo perfettamente di aver preso il libro di arte medievale. Aver fatto la somma delle pagine dall’indice. E aver piazzato una data ogni 20-30 pagine per dividerli in un x di giorni. Mai errore più grande per me. Parliamoci chiaramente ha funzionato e ho letto tutto il libro, ma lo stesso lavoro poi negli anni successivi l’ho fatto in maniera differente: per argomento.
Mi sono accorta infatti che non aveva senso interrompere un discorso a metà solo perché avevo raggiunto il numero di pagine del giorno o al contrario studiare 3 argomenti non correlati tra loro solo perchè i capitoli erano più brevi e rientravano tutti nella stessa giornata. Il mio consiglio quindi è quello di organizzare lo studio sulla base non solo del numero di pagine di un libro ma anche dei sotto-argomenti di una materia o addirittura di studiare contemporaneamente due materie con argomenti correlati così quando si studia per una si rafforzano i concetti dell’altra.
Metodi di studio e app per appunti: le finte domande
Facendo un passo indietro su un’altra tecnica che ho citato prima fra quelle che utilizzavo con le colleghe c’è la creazione di domande random nate dagli appunti in classe o dalla lettura. Molte teorie sull’apprendimento citano il sottolineare o prendere appunti troppo lunghi come una cattiva abitudine a causa della perdita di tempo e del tipo di memorizzazione che si utilizza. Io sinceramente l’ho sempre fatto, ma non ho fatto solo questo. Queste stesse tecniche infatti indicano come tempo speso in maniera più efficace quello usato per creare flash card o domande basate su argomenti. Il problema potrebbe essere in questo caso, come è capitato a me ad esempio con Estetica, quello di creare troppe domande o di memorizzare le risposte in maniera meccanica senza analizzare il contenuto.
L’importanza delle flash – card
L’importante secondo me è ricordarsi che sia nel caso di eventi che nel caso di teorie o di opere bisogna capire il perché di certi meccanismi e riflettere più sulle cause e le conseguenze delle scelte filosofiche, artistiche o storiche che sulla memorizzazione delle date.
Quindi le flash card funzionano se sono tra loro connesse e se sono create e utilizzate come forma di ripasso non per dare un domanda secca ma per argomentare i fatti, le analisi delle opere o i concetti. Si parte dalla risposta e si fanno collegamenti con argomenti correlati. Questo vi permetterà in sede di esame di elaborare delle risposte complete perchè avrete ragionato sui collegamenti tra gli eventi e non solo ripetuto a pappagallo date e nomi.
Metodi di studio e app per appunti: to do list quotidiana
Infine, l’ultimo consiglio che mi sento di darvi sulla base di come io ho preparato le mie materie in università è quello di creare a fine giornata una sorta di lista delle cose da fare l’indomani. Considerare le lezioni che si devono frequentare e perchè no riprogrammare leggermente lo studio se si vuole ripassare meglio un argomento che non si è afferrato al volo o se si vuole chiedere ad un collega di rivedere insieme alcuni parti di un saggio un po’ più complesso.
Questo aiuterà a staccare un po’ più sereni la giornata di studio e ad essere tranquilli che si hanno già le idee chiari su come si visualizza il giorno dopo. E a proposito di questo aiuta tantissimo a preparare le materie per noi di studenti di storia dell’arte dare un’occhiata alle date di inaugurazione di mostre ed eventi dei musei e delle gallerie della città.
Aggiungere in agenda e quindi anche alla todo list tutti gli eventi relativi a quello che stiamo studiando aiuta a vedere le cose da un altro punto di vista e a staccare un po’ da libri e appunti in maniera divertente.
Se questo mio post sui miei trucchi su come preparare le materie di storia dell’arte e beni culturali ti è stato utile dai un’occhiata ai video sul mio canale Youtube.
Grazie e alla prossima!