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Muse e modelle in arte. Che ogni artista ne abbia incontrata almeno una nella sua vita è una storia che abbiamo sentito tutti. Un vero e proprio cliché della storia dell’arte e forse anche nelle storie d’amore. Le immaginiamo sedute o seduti delle ore alcune volte nude o altre volte con abiti stupendi. A volte sole in un stanza con il pittore, altre volte circondate da una classe di artisti che le osservano. I modelli nell’arte sono sempre esistiti e a volte sono ancora protagonisti. Io sono Clelia e oggi scopriamo 7 storie di artisti e muse. 

Quale è la differenza fra musa e modella in arte?

Ma quale è la vera differenza fra  musa e modella? Parliamoci chiaramente ne parlo al femminile solo per una questione di numeri nella storia dell’arte conosciuta. Ma uomo o donna il rapporto tra modella e artista o musa e artista è sempre stato parte del gossip dell’arte. 

Una modella o un modello per un artista sono effettivamente coloro i quali si prestano per amicizia o perché pagati per farlo nel posare per un certo periodo di tempo per una più opere. Può essere appunto una relazione di lavoro nata dalla casualità perché l’artista è alla ricerca di un qualcuno di cui osservare i movimenti, le espressioni o gli atteggiamenti. Oppure al contrario può nascere da un forte interesse reciproco, che diventa a volte molto più della semplice osservazione e rappresentazione. 

In certe storie, potremmo immaginarla come una progressione. Un giorno un artista e una modella o un modello si incontrano, iniziano a collaborare. Poi questo modello diventa il preferito e da lì comincia a essere presente in moltissime opere, fin quando non diventa una vera e propria musa. Altre volte invece un artista viene rapito e il modello diventa subito musa ispiratrice. 

Da dove nasce la storia delle muse?

La storia delle muse e il concetto stesso di musa nasce in Grecia. Le muse erano infatti delle divinità religiose che si racconta vivessero su un monte, il monte Eliconia, e che ispiravano gli artisti. C’era la musa delle storia, Clio. Oppure c’era quella della astronomia, Urania oppure quella della Poesia Calliope, dalla voce stupenda. In ogni caso il loro ruolo era appunto quello di ispirare l’uomo secondo la tradizione attraverso il canto, infatti erano protette da Apollo. 

Nel tempo però si è arrivati a dire di una persona che è la nostra musa perchè ci ispira delle emozioni o ci attira in maniera particolare. E nel caso degli artisti li spinge a realizzare le loro opere così come le conosciamo. 

La domanda successiva che ci dobbiamo fare è: ma come fa un artista a trovare la sua musa? Nella storia dell’arte spesso le muse sono le mogli o le fidanzate degli artisti. Le donne che li accompagnano nella loro vita quotidiana e che al tempo stesso passano molto tempo con loro posando e diventando quindi le protagoniste delle loro opere. Questo non vuol dire però che tutte le mogli di artisti siano state muse o che un artista abbia avuto solo la moglie come musa. 

1. Rembrandt e Hendrickje Stoffels – Muse e modelle in arte

Così ad esempio è stato per Rembrandt. Nel 1649 si stanca della sua domestica, un po’ anziana ormai e decide di assumerne un’altra. Una giovane donna: Hendrickje Stoffels. Presto la donna diventa anche la sua amante e protagonista di moltissime opere sia nuda che con degli abiti eleganti. Rimangono insieme per anni, e addirittura la ragazza nel momento in cui Rembrandt perde tutto e dichiara la bancarotta lo aiuta a risolvere i suoi problemi economici e crea una vera e propria galleria dove lo impiega per rivedere le sue opere e per fare in modo che i creditori non riprendano tutto quello che lui deve loro. L’opera più famosa di Rembrandt in cui la donna è protagonista è sicuramente Betsabea con la lettera di David, in cui gli studiosi grazie alla deformazione del seno sinistro sono riusciti perfino a indagare una malattia di cui soffriva la ragazza. Incredibile!

2. Dante Gabriel Rossetti e Elizabeth Siddal

Andando avanti nella storia, un’altra relazione artista – modella di cui vi ho già raccontato sul canale è quella tra Dante Gabriel Rossetti, artista inglese Preraffaellita e la sua Lizzie, Elizabeth Siddal. Quando i due si conoscono Lizzie lavora come modista nella realizzazione di abiti sartoriali. La sua bellezza fisica è però così particolare da colpire diversi artisti, non solo Rossetti ma anche Millais. Diventa quindi la modella di diverse opere della confraternita. E la più famosa è di certo Ophelia di Millais.

Però sposa Rossetti dopo molto tempo che la loro relazione andava avanti. L’artista infatti la usava come musa e modella ma si vergognava delle origini della ragazza che non era neanche accettata dalla sorella e dalla madre di lui se non ricordo male. Comunque la loro purtroppo è una storia triste che finisce con la morta di Lizzie per l’uso del laudano, una sostanza medica ma anche stupefacente. Se volete scoprirne di più vi suggerisco di dare un’occhiata al video sul canale. 

3. Munch e Dagny Juel – Muse e modelle in arte

Una storia artista musa che ho trovato sempre interessante per via del rapporto con le donne di questo artista è quella tra Munch e Dagny Juel. Mi spiego meglio! Munch probabilmente non era un tipo da musa. Anzi per lui la donna era ambivalente, da una parte era associabile in positivo all’idea di fertilità, all’idea della madre terra. Dall’altra molto più spesso e con una accezione negativa, Munch considerava le donne come tentraci ciniche che facevano di tutto per far cadere l’uomo in tentazione. E in effetti questo fa anche Dagny. Nel 1893 Munch si trasferisce da Oslo a Berlino e lì mette su il suo studio.

Un po’ di tempo dopo comincia a ricevere delle lettere dalla donna, anche con fotografie all’interno. Lei faceva di tutto per attirare l’attenzione di lui e secondo gli scritti del tempo anche l’attenzione in generale. Così a furia di insistere diventa la sua amante, musa e modella. Diventa protagonista di diverse opere come Gelosia o Pubertà ma soprattutto è lei a posare per Madonna, una delle opere più belle della storia dell’arte della fine dell’Ottocento e probabilmente una delle mie preferite di sempre. Vi consiglio di andare ad Oslo anche solo per vedere quest’opera. Comunque la loro storia è una catastrofe e finisce con lei che scappa e si sposa con un poeta polacco per poi morire in una camera d’albergo a causa di alcuni colpi di pistola di un amante. 

4. Bonnard e Marthe

Ma non tutte le storie devono avere una trama così fitta. A volte infatti come dicevo all’inizio la musa è semplicemente la moglie dell’artista. Come nel caso di Bonnard e Marthe. La loro potrebbe sembrare una storia semplice e stupenda.

Una storia fatta di vita quotidiana, visto che Bonnard rappresenta la moglie nella sua vasca da bagno in molte delle sue opere. Quello però che quelle opere raccontano è anche un’altra storia.

Si racconta infatti che Marthe avesse una fobia e si lavasse numerose volte al giorno proprio perché si trattava di una fissazione. Non si sa se causata da una malattia fisica o mentale, fatto sta che è protagonista di decine di opere ma moltissime sono ambientate in bagno. Un’altra cosa che ho sempre trovato interessante è il fatto che Bonnard e la moglie siano stati insieme per una vita intera, 49 anni, ma lui ha scoperto il vero nome di lei e la sua età solo dopo 32 anni insieme, il giorno del loro matrimonio. Una storia musa artista tutto tranne che semplice alla fine. 

5. Modigliani e Jeanne – Muse e modelle in arte

Poi, in tema di non semplicità, ci sono Modigliani e Jeanne. La storia di Modigliani viene sempre raccontata come quella di un uomo che abusa di droghe e alcol e ha uno stile di vita fuori dagli schemi, un po’ presuntuoso, un po’ sa il fatto suo. Un giorno del 1917 incontra una giovane donna timida, che lo attira da subito e comincia a dipingerla.

Si innamorano contro la volontà della famiglia di lei che non approva affatto la storia e hanno persino una figlia. Lui non deve essere stato un tipo facile, ma lei lo ama alla follia, lo venera quasi. E diventa protagonista di diverse opere.

Purtroppo la storia dura solo qualche anno e non ha un lieto fine perchè Modigliani soffre di tubercolosi e muore nel 1920, tre anni dopo averla conosciuta e aver avuto la figlia. Anche Jeanne muore lo stesso anno, un giorno dopo per l’esattezza. Si suicida lanciandosi dal quinto piano incinta del loro secondo figlio. Una vera storia d’amore, forse la più intensa di quelle fra artista e musa che vi racconto oggi. 

6. Salvador Dalì e Gala

Anche se, molto intensa è anche la prossima: la storia fra l’esponente più interessante del Surrealismo in arte Salvador Dalì e la sua musa, amante e moglie Gala. La loro storia è così lunga e affascinante che meriterebbe davvero un intero video ed è stata raccontata sia da Dalì in prime persona che da molti critici e storici dell’arte. Gala è una donna russa bellissima e soprattutto molto affascinante. E quella con Dalì non è la sua prima storia con un artista. Si incontrano infatti nel 1929 quando lei è già sposata con il poeta surrealista Paul Eluard. La storia con Eluard è già in crisi da anni ed è anche fatta di menage a trois e viaggi nel sud est asiatico con un altro grande artista Max Ernst.

Quando si incontra con Dalì comunque Gala, più grande di lui di circa dieci anni, decide che è arrivato il momento di fermarsi in Spagna con lui e così diventa la sua musa, la sua manager e la sua amante e protagonista di opere come la Madonna di Port Lligat o Galatea con sfere.

7. Francis Bacon e George Dyer – Muse e modelle in arte

Come dicevo all’inizio però non tutte le storie di muse e modelle in arte con un artista hanno una protagonista femminile, come è naturale che sia. Solo che le storie con protagonisti al maschile sono state meno raccontate e quindi oggi sono meno conosciute. Una delle più note però è quella tra l’artista Francis Bacon e il protagonista di una delle sue opere più belle che io abbia mai visto con i miei occhi. Mi riferisco al ritratto di George Dyer allo specchio conservato al Thyssen Bornemisza di Madrid.

La leggenda racconta che i due si siano conosciuti mentre Dyer cercava di intrufolarsi in casa di Bacon a Londra per rubare. Dopo molti anni però lo stesso artista ha raccontato di essersi conosciuti in un pub di Soho e che la storia era nata dalle origini di Dyer, che prima di conoscere Bacon aveva trascorso più tempo in prigione che fuori. Una volta insieme i due diventano inseparabili, Dyer è presente nella vita di Bacon a 360 gradi, frequenta tutte le inaugurazioni e viene descritto come il suo esatto opposto. Bacon così pensatore, e Dyer così libero. Fatto sta che Dyer lo aiuta ad evadere dal suo caos interiore e del suo lavoro.

E l’influenza di Dyer va oltre i numerosi ritratti e diventa fondamentale nell’opera di Bacon soprattutto dal momento della sua morte per overdose a Parigi a due giorni dalla più grande retrospettiva dell’artista. Da questo episodio nascono infatti la serie di Trittici neri in cui Bacon esprime tutto il dolore della perdita dell’amante ma anche il senso di colpa per non essere stato presente quel giorno. Una storia d’amore tormentata e caotica senza la quale oggi non ci sarebbero però dei grandi capolavori. 

E se questo post in cui abbiamo scoperto 7 storie tra artista e musa ti è piaciuto dai un’occhiata al mio canale Youtube per amanti dell’arte. Ti consiglio inoltre di dare un’occhiata al post sul film legati alle vite degli artisti o a quello sulla storia d’amore tra Rossetti e Siddal.

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