Arcimboldo Estate. Le Quattro stagioni
Arcimboldo Estate. Come sia arrivata oggi quest’opera al Kunsthistorisches Museum di Vienna (il museo di storia dell’arte della città) non è stato ancora scoperto. Certo è che questo non è l’unico lavoro dell’artista milanese conservato al museo. Gli fanno, infatti, pendant: l’Inverno, l’Acqua e il Fuoco.
Nasce, quindi, da una serie sulle Quattro stagioni. Il quadro rappresenta con ironia e intuito sagace questo caldo periodo dell’anno. Ci riesce attraverso la raffigurazione della frutta e verdura che lo caratterizzano. Ma non nella veste di natura morta bensì di ritratto.
Una natura a misura d’uomo, fatta di abiti di paglia e carciofi, ma anche di melanzane, pesche, pere, ciliegie e cetrioli e non mancano aglio, susine, more ed uva.
Arcimboldo Estate. L’opera
Ridente e serena. Questa Estate appare ricca e feconda, gioiosa e piena di vita. Al contrario di quanto si potrebbe pensare, il quadro non è frutto della semplice ironia dell’autore. Ma, vuole piuttosto essere un esercizio di gusto. Pronto a stupire attraverso forme e colori.
Del resto, Arcimboldo, figlio egli stesso di un pittore, era molto apprezzato e amato alla corte di Praga dove era arrivato nel 1562 ospite dell’imperatore Ferdinando I. E dove per anni rimarrà al seguito anche di Massimiliano II e Rodolfo II, dettando il gusto e la moda della nobiltà ceca.
La sua opera però non avrà seguito e il pittore morirà anziano, nel 1592, nella sua città natale: Milano. Il suo lavoro verrà apprezzato solo grazie ad un risveglio di interesse in pieno Ottocento. Ma soprattutto grazie al movimento Surrealista nel Novecento. E Arcimboldo riuscirà a diventare l’artista dei volti a noi tutti oggi noto.
Solo gli imbecilli non sono ghiotti…si è ghiotti come poeti, si è ghiotti come artisti…
Guy de Maupassant
Estate, 1563, olio su tavola, 67×51 cm, Kunsthistorisches Museum, Vienna (immagine di dominio pubblico)