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La bagnante di Valpinçon di Jean-Auguste-Dominique Ingres si trova al Louvre di Parigi. In questo nudo, Ingres ha creato ciò che sicuramente è uno dei più grandi ritratti di spalle della storia dell’arte. Un’opera dal perfetto equilibrio fra il distacco e intimità.

Il titolo dell’opera

Il dipinto prende il nome da un collezionista che lo possedeva prima che fosse acquisito dal Louvre nel 1879. Il titolo originale si pensa fosse più semplice: La donna seduta. 

La storia racconta che Ingres fosse uno dei vincitori già nel 1801 del famoso Premio di Roma dello Stato Francese. Ma la mancanza di fondi e l’instabilità economica e politica della Francia in quegli anni aveva impedito il viaggio in Italia.

Ingres arriverà a Roma anni dopo, diventando tra il 1806 e il 1810 studente dell’Accademia di Francia. Qui nel 1808 dipinge La bagnante di Valpinçon. L’opera era un manifesto dei suoi progressi da artista e una dimostrazione per lo stato francese di aver investito bene i propri fondi con il premio. I premiati, infatti, dovevano inviare diversi lavori a Parigi, in modo che le autorità potessero assicurarsi di fare buon uso dei finanziamenti statali. Questo è stato uno dei dipinti che Ingres ha scelto di rappresentare i suoi progressi.

La bagnante di Valpinçon di Ingres. La bellezza ideale

La sua ricezione, come quella di altri primi lavori di Ingres. è stata fantastica. Alcuni dei critici del tempo appoggiavano il suo lavoro. I favorevoli credevano che  che figure come questa mancassero nell’arte tradizionale. Solitamente le donne apparivano infatti piuttosto magre e meno formose. 

Ingres, tuttavia, guardava oltre il naturalismo convenzionale ed era pronto a modificare o esagerare le apparenze per il bene dell’armonia dell’opera. Era un disegnatore bravissimo ed era in grado di rappresentare con precisione l’anatomia della figura umana. Ma aveva un’alta concezione dell’arte in cui le imperfezioni della natura devono essere corrette per creare una bellezza “ideale”.

L’influenza di Jacques-Louis David

Questa visione della bellezza ideale era stata influenzata dal suo Maestro, Jacques-Louis David. David era il principale rappresentante del Neoclassicismo nella pittura. E il suo obiettivo era quello di far rivivere lo spirito e lo stile del mondo classico dei Greci e Romani. Ancora più importante di David, tuttavia, è l’effetto che Roma ha su Ingres. Qui viene ispirato non solo dai resti dell’arte antica. Ma anche dai dipinti del Rinascimento e, soprattutto, dall’opera di Raffaello.

C’è qualcosa in comune tra l’equilibrio nell’arte classica e i dipinti di Raffaello e David. Ingres amava queste qualità. Ma, per alcuni aspetti, non vuole essere uguale ai suoi maestri. In particolare, è molto meno interessato allo studio della prospettiva. E preferisce invece rappresentare la bellezza attraverso il disegno e la linea. 

La bagnante di Valpinçon di Ingres. Il corpo della donna

Quindi ne La bagnante di Valpinçon di Ingres, l’artista è più interessato a creare contorni fluidi dal corpo della donna che a suggerire la struttura ossea. Tutto questo è particolarmente evidente nella gamba destra della donna. Il corpo qui è disegnato con grazia, ma se lo guardiamo da vicino, sembra essere stato aggiunto dopo subito dopo i drappi bianchi. Quasi come se fosse scollegato dal corpo.

La bagnante di Valpinçon di Ingres. La composizione dell’opera

La bagnante di Valpinçon di Ingres è monumentale, questo deriva dalla sicurezza di Ingres nel posizionare ogni forma nell’opera. Le verticali solide create dai drappi nella foto sono leggermente riecheggiate nelle forme sinuose del corpo del bagnante. La linea ha la precedenza sul colore, ma mostra una grande padronanza nel bilanciare le grandi masse di carne e tessuto l’una contro l’altra.

La bagnante di Valpinçon di Ingres. I dettagli dell’opera

La schiena

L’ampia area della schiena crea un insieme di maestose forme astratte, ma allo stesso tempo trasmette l’elasticità della carne vivente. Ingres ha sempre sottolineato il primato del disegno sul colore. Ma in realtà ha spesso creato effetti di colore fantastici. Quando il dipinto è stato esposto alla Esposizione Universale di Parigi nel 1855, i critici d’arte Edmond e Jules de Goncourt paragonano Ingres a uno dei massimi maestri della pittura: “Rembrandt stesso avrebbe invidiato il colore ambrato di questo torso pallido”.

Il turbante e il viso

Il viso della bagnante è solo parzialmente visibile, quindi l’attenzione è attirata ancora di più dal suo copricapo a strisce. I turbanti appaiono per la prima volta in dipinti europei del 1400. E ai tempi di Ingres apparivano spesso in una corrente d’arte chiamata orientalismo. Questo termine descrive la moda delle immagini ispirate al Vicino e Medio Oriente e al Nord Africa. L’invasione di Napoleone in Egitto nel 1798 era stato ovviamente un elemento accelerante per la moda. Questa era fiorita in diversi paesi europei, in particolare la Francia. Alcuni altri nudi di Ingres sono più legati alla tradizione orientalista, e raffigurano odalische (schiave o concubine in un harem).

La spalla

Il contorno liscio e teso della spalla di sinistra incarna l’approccio idealistico di Ingres alla rappresentazione del corpo femminile. Tutte le angolarità e le irregolarità che si trovano in un corpo reale, indicando la presenza di ossa e tendini sotto la pelle, qui sono sostituite da una spalla perfetta.

Gomito e drappeggio

Pieghe elaborate di panneggi bianchi sono avvolte attorno al gomito sinistro della bagnante. Probabilmente Ingres ha incluso il drappo qui solo per motivi pittorici. Per ammorbidire quello che altrimenti sarebbe stato il contorno appuntito del gomito e fornire un contrasto di colore e consistenza con la pelle della bagnante. 

Le tende

Ingres era un superbo pittore di tendaggi. Qui, le tende, con il loro colore scuro e le pieghe profonde, aiutano a enfatizzare la perfezione della pelle del bagnante. C’è una colonna di marmo nella parte inferiore de La bagnante di Valpinçon. Qui Ingres ha firmato e datato l’opera. 

La testa di leone

L’unico movimento evidente nel dipinto proviene dal getto d’acqua che sgorga dall’ornato beccuccio nella vasca. L’impostazione del dipinto è fuori dal tempo e dalla spazio. Invece, questo piccolo dettaglio suggerisce una società esotica, distante dall’artista.

La gamba e il tendaggio

Ingres aveva una tecnica straordinariamente raffinata: uno dei suoi commenti più noti sull’arte è che una superficie di pittura dovrebbe essere liscia come “la pelle di una cipolla”. La sua meticolosità è evidente nelle forme realizzate di questo dettaglio.

I collegamenti con altre opere

Ingres era un perfezionista che spesso elaborava più volte i suoi temi preferiti. Nel dipinto Il bagno turco, nel 1863, ad esempio, una delle figure principali deriva chiaramente La bagnante di Valpinçon. Anche se lì la protagonista suona un mandolino. Il bagno turco è un capolavoro realizzata da Ingres quando ha ormai circa 60 anni. Ma gli spunti presi da La bagnante di Valpinçon di più di mezzo secolo prima sono molti. 

Ingres. La storia dell’artista

La lunga carriera di Ingres è divisa principalmente tra Parigi e l’Italia, dove vive tra il 1806-1824 e il 1835-1841. 

Inizia il suo primo periodo italiano come studente presso l’Accademia di Francia a Roma, e trascorre il secondo periodo come direttore dell’Accademia. Nella prima parte della sua carriera, il suo lavoro è controverso. è infatti considerato stravagante dai critici più conservatori. 

Ma con il passare del tempo, in vecchiaia diventa uno delle figure più ammirate nell’arte francese. Oltre ad essere uno dei più grandi ritrattisti del nudo femminile, è famoso per i suoi dipinti di soggetti storici, mitologici e religiosi e come ritrattista. Ingres ha lasciato moltissime opere (realizzate da lui stesso e altri artisti) alla sua città natale di Montauban. Qui ora c’è un museo a lui dedicato.

Copertina: Jean-Auguste-Dominique Ingres, La bagnante di Valpinçon, olio su tela, 1808, Louvre, Parigi

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